Chi “fa” la copertina di un libro?

Tra i vari mestieri del libro c’è la persona che disegna la copertina. È un grafico, un creativo che però ma deve avere anche competenze di stampa tipografica, vediamo perché?

Innanzitutto c’è da dire che le copertine dei libri, all’interno delle case editrici, seguono generalmente una “linea” che la casa editrice imposta. Per le case editrici le copertine dei libri sono una specie di “marchio di fabbrica” e quelle che lavorano bene lo sanno.

Molto spesso l’editore definisce per ciascuna collana una linea specifica per la copertina dei vari libri pubblicati che sia coerente con la linea generale dell’azienda.
Per cercare di essere più chiara, se l’editore X pubblica tre collane (per esempio: saggi, romanzi e poesie) probabilmente avrà una linea generale che imposta nelle copertine e poi una specificità per ciascuna collana.

Queste linee grafiche generali e quelle specifiche per la collana sono di solito sempre le stesse e quindi le singole copertine dei libri differiscono tra loro per le immagini, i titoli, ma non, per esempio, per i font, i colori, il taglio del bordo, etc… questa coerenza grafica aiuta la casa editrice a risultare facilmente identificabile tra i tanti libri in vetrina.

Il grafico è colui che compie questo miracolo di armonia. Di solito è colui che studia e realizza la linea generale della casa editrice e poi personalizza le singole collane, fino ad arrivare a inventare di volta in volta la copertina del libro. Ovviamente che sia una singola persona o una squadra intera a fare questo lavoro dipende dalle dimensioni della casa editrice e dal numero di libri che l’editore pubblica. Potrebbe essere necessario avere un intero gruppo di lavoro dedicato, così come potrebbe bastare una sola persona.

Non è molto diverso il mondo dell’auto-pubblicazione: se un autore si autopubblica un singolo libro è probabile che non segua una “linea editoriale”, ma potrebbe nel caso si auto-pubblicasse più libri.

Tornando al grafico: se una singola persona deve fare tutte queste operazioni, le competenze richieste sono molte.

Prime tra tutte, la creatività. La domanda sarebbe: esistono anche grafici non creativi? Certo che ! Sono i grafici industriali la cui competenza è relativa alle macchine da stampa, quindi sono molto più tecnici e operativi, capaci di ottenere il meglio da un disegno stampato, ma non è detto che siano capaci di inventarlo. Un grafico che disegna copertine di libri (o collane o linee editoriali) invece deve essere anche un creativo.

Oltre alla creatività, deve avere competenze di strumenti per il disegno grafico (parliamo di strumenti professionali per il disegno e per la corretta impaginazione della copertina): Photoshop, Indesign, Xpress, Gimp, etc…
Sarò spietatamente chiara: non parliamo di prendere figurette su Google e metterle su Power Point o Canva, quello non è un lavoro professionale.

Il risultato di un simile lavoro, dalla progettazione alla realizzazione, dovrà essere un disegno pronto per la stampa, con le corrette misure, i margini di taglio, la corretta impaginazione e bilanciamento dei colori, dovrà essere un lavoro che non è “carino a video”, ma che dovrà risultare nella perfezione della stampa.

Se un editore pensa che “mio cugino che è tanto bravo a fare i calendari a Natale con Canva” oppure “un amico caro tanto bravo a disegnare a carboncino” possa sostituire un simile professionista, consiglio agli autori di fuggire e fare coriandoli del contratto…

Un grafico di questo livello è un professionista che studia costantemente, che ha diversi anni di esperienza in settori diversi e che merita il rispetto che la criticità del proprio ruolo richiede.

Non si sceglie un libro dalla copertina” credo sia la baggianata più grande mai detta nel mondo dell’editoria. La copertina è la prima cosa che colpisce un potenziale lettore. Se colpisce male, il rischio è che il libro resti sullo scaffale.